Intelligenza artificiale, un mondo complesso ma in continua espansione. Ad aprirci uno spaccato su questo argomento è Gabriele Eusepi classe 1994, giovanissimo ingegnere informatico di Cellere, piccolo paesino in provincia di Viterbo, che ha scelto Siena e la sua Università per dare vita alla propria carriera e portare avanti gli studi. Finito il percorso universitario, infatti, Gabriele continua le sue ricerche ed il suo lavoro nella nostra azienda e oggi ci racconta il lavoro ed i progetti di IA nati in Silog.
Cos’è con esattezza l’intelligenza artificiale?
Tutte quelle tecniche sviluppate per cercare di creare sistemi informatici intelligenti capaci di imparare tramite esperienze, proprio come farebbe un umano. Si chiama proprio “addestramento”: alla macchina vengono presentati diversi esempi (a seconda di quello che dovrà fare) e lei, piano, piano, impara. La macchina è in grado anche di generalizzare: se le viene presentata una serie di immagini, riesce a riconoscere un elemento.
L’intelligenza artificiale è applicabile anche in campo medico e con Silog è nato un progetto che riguarda gli ovociti. Di che si tratta?
Prima di diventare ingegnere, avrei voluto fare il medico. Ho trovato il modo di unire questa cosa alla mia professione: Silog, tramite la mia relatrice dell’Università di Siena, insegnante di Bioinformatics, mi ha dato modo di lavorare ad una ricerca sugli ovociti e l’utilizzo dell’IA per la loro analisi, idea nata proprio in azienda. L’applicazione è basata su algoritmi in grado di analizzare l’ovocita dal punto di vista della qualità, quindi visualizzare l’immagine e capire quali anomalie sono presenti. Non solo: vorremmo che la macchina in futuro possa essere in grado di fare predizioni sull’esito della fertilizzazione. Il lavoro è stato possibile grazie alla collaborazione tra Silog e un’azienda nel campo medico del territorio ed abbiamo potuto portare avanti questo progetto i cui risultati verranno presentati al Simposio Europeo dell’Intelligenza Artificiale (Esann). L’applicazione è ancora in fase sperimentale, ma potrebbe diventare uno strumento basato sull’IA capace di dare informazioni più concrete ed utili al raggiungimento dell’obiettivo.
In cosa consiste il lavoro quotidiano?
Cerchiamo soluzioni innovative basate su sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale. Non si tratta solo della programmazione, ma anche del lavoro che viene prima. Ad esempio, cercare di capire il tipo migliore di architettura da usare, e in che modo utilizzarla, per poi arrivare allo sviluppo del software. È necessario poi capire il modo migliore per addestrare un determinato modello identificare la relazione degli output con gli iper-parametri, e ottimizzarli per migliorare le performance dell’algoritmo. Le soluzioni basate su algoritmi di IA solitamente sono dei moduli che vanno ad integrarsi con sistemi più complessi, da cui ricevono i dati da analizzare, e ai quali restituiscono il risultato della loro elaborazione.
A che punto è l’espansione dell’intelligenza artificiale?
L’IA è la strada che le aziende stanno intraprendendo a livello mondiale, perché è in grado di percepire cose che l’occhio umano non riesce a cogliere. La programmazione regolare riesce a confrontare cose uguali, mentre la macchina basata sull’IA è in grado di trovare assonanze anche tra elementi diversi. Se questa è la direzione presa da sempre più soggetti a livello mondiale, in Italia purtroppo il processo è ancora molto lento. Le aziende che lavorano veramente con l’intelligenza artificiale, come ad esempio facciamo in Silog, sono davvero poche. Non c’è molta fiducia, purtroppo esiste ancora un po’ di diffidenza.